giovedì 18 aprile 2024

Enoturismo in Italia, è boom

In grande espansione il settore del vino in Italia. Al Vinitaly di Verona sono cresciuti quest'anno il numero di visitatori da molte parti del mondo. Oltre 6 milioni sono state le notti trascorse tra le vigne nel 2023. Il settore enoturismo vale così 2,9 miliardi di euro, in crescita del 16%, con forti richieste di americani e tedeschi. Il vino da noi è occasione di socialità tra i giovani e i più vecchietti che si ritrovano, i giovani a berne un bicchiere e non di più, nelle enoteche più alla moda, mentre gli anziani lo bevono in casa accompagnato da una buona cenetta. Anche per questo sono fioccate in televisione i programmi che illustrano ricette e i loro abbinamenti.

giovedì 11 aprile 2024

Il diritto alla protezione del clima

Allora avevo ragione io a non costringere mia madre ad accompagnarmi dalla fisioterapista dalle 15 alle 17 nel marzo più caldo della storia. La sentenza della Corte europea per i Diritti dell’Uomo (Cedu) ha in questi giorni giuridicamente sancito il legame tra cambiamento climatico, rispetto degli obblighi sul clima da parte di uno Stato (in questo caso la Federazione elvetica) e riconoscimento di un diritto personale, in questo caso il diritto alla salute, come leggerete nel dettaglio nell’articolo del Corriere della Sera online qui sotto. Ma più del peso storico e morale, questa decisione ha un valore diverso, e molto più concreto: farà giurisprudenza, per i 47 Paesi che aderiscono Consiglio d’Europa. "Le donne avevano ragione a protestare quando sostenevano che le ondate di caldo impedivano loro di uscire di casa, limitandone la vita, e soprattutto aumentavano il rischio di mortalità per le fasce di età più avanzata, e che la responsabilità per non avere adottato politiche dirette a contenere l’aumento della temperatura è, per l’appunto, una responsabilità del governo dello Stato in cui le attiviste vivono. Per la prima volta, quindi, un tribunale transnazionale specializzato in diritti umani sostiene esplicitamente il diritto alla protezione del clima. La prima, probabilmente, di molte altre: fare giurisprudenza significa questo. Che altre associazioni che avanzeranno la stessa richiesta, a parità di condizioni – evidentemente facili da replicare, nella situazione in cui ci troviamo, con il mese di marzo decimo mese consecutivo più caldo di sempre – si vedranno assegnare la vittoria. Il che naturalmente (come in molti altri casi che hanno riguardato altrove in passato forme di class action analoghe) spalanca le porte a un’azione politica in forma giudiziaria di cui i governi dovranno cominciare a tenere conto molto rapidamente."

Salumi e Covid: si poteva fare di più

Adesso che l’ex primo ministro Giuseppe Conte (quello su cui è gravata, per intenderci, la mannaia del Covid e delle misure da adottare per il suo contenimento) si batte contro il “campo largo” con il Partito Democratico, ricordiamo brevemente cosa aveva fatto durante la pandemia, un evento su scala mondiale che raramente si ripete nella storia. Mentre su tutt’altro fronte si combatteva per il benessere animale, contro le scrofe in gestazione nelle gabbie, Assica, l’Associazione confindustriale della carne e dei salumi chiedeva interventi più incisivi a sostegno della produzione di salumi e di tutta la loro filiera. Difficoltà nell’export, per tutto il 2019, e necessità di importazione di carni suine dalla Cina (il focolaio di coronavirus) per la carenza delle stesse in Europa, avevano messo a dura prova il comparto. Con perdite di fatturato stimate in 250 mln di euro al mese. Si chiedeva pertanto un’attenzione particolare per far ripartire la produzione, i consumi interni e l’export che tenesse conto anche dei costi che le aziende si sobbarcavano per la certificazione di origine. Importantissima per salumi quali ad esempio il prosciutto crudo di Parma, la mortadella di Bologna e il prosciutto crudo di San Daniele del Friuli. Secondo Antonio Levoni, l'allora presidente Assica, bisognava favorire la piena occupazione nel settore. Senza contare però che questa avrebbe comportato un aggravio per le piccole imprese di cui è costellata la nostra bella Italia senza venire incontro alle richieste di una giusta retribuzione agli occupati o occupandi. Inoltre le consistenti risorse, 500 mln di euro dedicate ad azioni di aiuto strutturale per tutte le filiere alimentari, sono diventate solo un mero sgravio fiscale per il settore primario. In sintesi, secondo Levoni, “Bene le misure di sostanziale aiuto per la produzione primaria nazionale di suini; ma rammarico per la mancanza di fondi dedicati alle filiere nel loro complesso. I 90 mln di euro per la zootecnia intervengono soprattutto a vantaggio della prima. Ma la filiera è composta da tanti anelli.”

Altre ricette con gli asparagi

Totanetti con asparagi e menta Ingredienti: 700 g totanetti o calamari 300 g di asparagi 2 cucchiai di olio extravergine di oliva 1 rametto di menta fresca Preparazione: Cuocere brevemente gli asparagi a vapore. Spadellare i totanetti nei 2 cucchiai di olio extra vergine, aggiungere solo le punte degli asparagi e bagnare con vino bianco secco, sfumare e aggiungere sale quanto basta e le foglioline di menta. Servire caldo. Risotto con fragole e asparagi: Ingredienti: 100 g di riso venere 100 g di asparagi 200 g di fragole 1/2 scalogno 1 tazzina di champagne 20 g di burro Sale e pepe Cuocere il riso venere in una pentola con abbondante acqua salata per 35/40 minuti. Nel frattempo pulire gli asparagi e lessarli in acqua bollente per 5 minuti, poi pulire le fragole e tagliare tutto a pezzettini. Fare soffriggere lo scalogno finemente tritato con una noce di burro, aggiungere gli asparagi tagliati a pezzetti. Dopo un paio di minuti unire le fragole, salate, pepate e sfumate con lo champagne. Scolare il riso venere e aggiungerlo in padella con il condimento. Poi saltare il tutto ancora per qualche minuto, spegnere la fiamma e servire il riso venere con asparagi e fragole aiutandovi con un anello taglia pasta per ottenere una forma perfetta. Decorare il piatto con una punta di asparago, un pezzetto di fragola e servire. Soufflé di asparagi e prosciutto Ingredienti: 500 g di prosciutto cotto 5 cucchiai di besciamella 100 g di formaggio grattugiato 5 tuorli d’uovo 7 albumi d’uovo 200 g di punte di asparagi Burro Preparazione: tritare finemente con un mixer il magro del prosciutto tagliato a pezzi, quindi, poco alla volta, incorporarvi 3 cucchiaiate di besciamella fredda. Passare il composto al setaccio, raccogliere la purea in un tegame e aggiungervi le restanti 2 cucchiaiate di besciamella, il Parmigiano grattugiato, i tuorli d’uovo e, per ultimi, con molta cura, gli albumi montati a neve ferma. Imburrare uno stampo monoporzione e mettervi a strati alternati il composto per il soufflé e le punte d’asparagi, fino ad esaurimento degli ingredienti, iniziando e terminando con uno strato di composto. Lisciare la superficie e cuocere a bagnomaria in forno preriscaldato a 175° C. per circa 30/35 minuti. Servire immediatamente.

martedì 9 aprile 2024

Polpi in allevamento intensivo

Ciwf lo dichiara da sempre: l’allevamento intensivo degli animali destinati all'alimentazione umana non solo è crudele ma anche insostenibile, per noi umani e per il nostro prezioso ambiente. Ci siamo cibati fino ad ora di ogni genere di flora e fauna commestibile senza pensare ai danni che commettevamo a detrimento della nostra preziosa Terra. E adesso che un visonario come Elon Musk vuole portarci negli spazi intergalattici è tutto un tirare i remi in barca. Per fare un altro esempio, le dive, i cantanti e gli attori di cinema e teatro fanno marcia indietro sulle loro ambizioni da Oscar o premio Donatello o Grammy Awards. Quasi avessero, con le loro opere e le loro aspirazioni al di sopra di ogni carriera modesta ma pur sempre onorevole, disonorato ogni categoria del loro genere. La frase che più si sente ripetere in questo ultimo anno è: "Non penso al passato e nemmeno al futuro, il presente è già troppo impegnativo." Ebbene, non lo era anche prima? Non lo sapevamo anche prima del superecobonus 110% che era impossibile vivere al di sopra delle nostre capacità? Mio nonno, con la sua terza elementare e un vissuto da oste sotto le bombe della seconda guerra mondiale sapeva già che in una casa era importante non entrassero né avvocati né medici. Per tornare all'impari lotta di Ciwf contro le carneficine ha trovato un altro fronte su cui combattere: un documento pubblicato di recente ha rivelato come il progetto dell’azienda Nueva Pescanova di aprire alle Isole Canarie il primo allevamento commerciale di polpi non è solo un piano crudele, ma comporta rischi ben più ampi. "L'azienda di prodotti ittici vuole sfruttare e rinchiudere circa un milione di polpi in un allevamento intensivo, ignorando le gravi preoccupazioni per il benessere di queste creature senzienti." "Ma non è tutto: le evidenze rivelano che Nueva Pescanova, nonostante dichiari sul suo sito web di impegnarsi a proteggere l'ecosistema e a ridurre al minimo il suo impatto ambientale, non ha considerato nemmeno i rischi per la fauna selvatica, per la salute pubblica e per l'ambiente. Non possiamo permettere che aziende come Nueva Pescanova antepongano i loro profitti al benessere degli animali, alla salute pubblica e al nostro prezioso ambiente." Chi ha voce in capitolo denunci il piano di Nueva Pescanova ed esortare l'azienda a fermarsi! O perlomeno boicotti i suoi prodotti a scaffale.

lunedì 8 aprile 2024

Verdure, è tempo di asparagi

E' tempo di asparagi e i migliori, ma ce ne sono di ottimi anche bianchi,sono quelli verdi della provincia di Bologna. Il Consorzio dell’Asparago Verde di Altedo IGP, in collaborazione con CSO (Consorzio servizi ortofrutticoli) Italy, ha intrapreso già da tempo un’iniziativa per far conoscere le caratteristiche e le potenzialità del prodotto sia dal punto di vista produttivo che commerciale. Dalla qualità al legame col territorio, dalla tradizione alle attività del prossimo futuro, molti i temi trattati tra cui la storia del consorzio, nato nel 2003, la produzione, la commercializzazione e la valorizzazione. I consumi interni sono in netta crescita negli ultimi due anni, circa 24mila tonnellate e le esportazioni sono salite da circa 1.000 tonnellate nei primi anni Duemila. "La produzione dell’asparago interessa molte regioni italiane – ha affermato Tomas Bosi di Cso – ma esiste un riconoscimento della qualità legato alla forte vocazione del territorio, che vede l’Emilia-Romagna, insieme al Veneto, ai primi posti. La produzione di asparago in Italia è molto concentrata sulla tipologia verde che peraltro è in crescita.” I punti salienti della modifica al Disciplinare di produzione riguardano l’aggiornamento delle varietà e aspetti legati al confezionamento e alla presentazione del prodotto. Una gestione razionale dell’uso dell’acqua è importante per abbassare il costo della manodopera e per prolungare la vita dell’asparagiaia. Importante è anche l’innovazione varietale. Ma solo il 40% delle famiglie italiane acquistano asparago, con un consumo medio annuo di 2,3 kg: ci sono quindi ampi spazi di miglioramento. Asparago, una varietà di verdure dalle molteplici qualità organolettiche, quella diuretica principalmente. Ma solo il 40% delle famiglie italiane lo acquistano, con un consumo medio annuo di 2,3 kg. La produzione è molto concentrata sulla varietà verde la cui modifica del disciplinare di produzione riguarda l’aggiornamento della varietà e aspetti legati al confezionamento e alla presentazione del prodotto. Quello bianco è più pregiato e forse anche per questo meno presente sulle tavole degli italiani. Due le ricette classiche per gustarli al meglio. Intinti nel rosso d’uovo delle uova al tegamino oppure conditi con formaggio grattugiato e burro fuso e magari una spolverata di tartufo, visto che siamo in stagione. Ma si possono anche condire con maionese oppure olio di oliva extravergine, oppure olio e uova sode tritate. Un'altra ricette vede gli asparagi cotti in brodo e un po' di olio e poi infarciti in un panino tagliato a metà con dentro il tonno.

Le raccomandazioni dei dietologi e i bambini in povertà

Il panettone lo scorso Natale costava carissimo. Adesso colombe e uova di Pasqua te le tiravano dietro. Sono il sali e scendi dell'inflazione che colpisce i ceti meno ricchi rispetto a chi si può permettere di più (e come non ricordare a questo proposito le vicende che hanno visto in prima fila la ministra Santanché e i suoi sodali: vedi Sallusti e la miriade di nuovi fascisti che si tirano dietro). Tanto è vero che comprare una colomba per la prima colazione al posto dei biscotti può essere più conveniente. Al netto di queste considerazioni che paiono anche a me un po' semplicistiche, resta il fatto che una (piccola) parte delle guerre commerciali sul food (il cibo), tirata in secca l'ultima grande nave che batteva bandiera italiana tra l'Egitto e il Cairo (a pro di Salvini) con il suo carico di grandi e piccoli pesci (intendo gli squali della finanza), si fanno da tempo sulla prima colazione. C'è che beve solo un caffé, che si è sentito raccomandato di mangiare tanto (pane, marmellata, biscotti fino ad arrivare alla famosa Madeleine di Proust, il cui solo profumo rievocava mondi favolosi: ma alzi la mano chi a parte la Strada di Swann abbia letta l'intera opera). E chi rimane a bocca asciutta. Ricordiamo, e non solo per inciso, che in Italia ci sono 4 milioni di bambini in povertà assoluta. Intanto, e lo avrete visto anche voi alla televisione, la Santanché, che fa affari con Visibilia senza pagare un euro le cooperative di cui si serve, imbandisce tavole extragalattiche. Possibile che in Italia si sia arrivati tanto in fondo? Comunque una via di uscita dall'ennesimo dibattito di cui si discute su alimentazione e salute, possiamo lasciare tranquillamente smettere di seguire quello che ci dice tal dottor Berrino che si è fatto una fama sui prodotti Matt che assicurerebbero un dimagrimento assoluto e garantito, anche di mille taglie, e seguire piuttosto le indicazioni di cui si sono fatti sottoscrittori scienziati veri, come l'ultimo premio italiano per la fisica Parini e il direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano Garattini. Entrambi sono in ottima salute nonostante l'età, sfiorano i duecento anni in due e sanno che mangiare poco è un ottimo viatico per la salute e l'integrità fisica, nonché mentale. Garattini, per esempio, non mangia mai a pranzo, ma solo mattina e sera. Parini lo si è visto sfiorare i mari lunari senza soffrire di mali vari nonostante la pressione della gravità nei viaggi spaziali. E la raccomandazione migliore è quella delle nostre nonne che spazzavano le aie tenendo da parte le uova delle galline che vi razzolavano felici invece di stare in gabbia, e ottenendo dell'ottimo olio dalle prime spremiture. Olio che oggi sugli scaffali è difficile trovare esclusivamente italiano perché è spesso un mix di greci e spagnoli (e va beh, siamo tutti da lì che arriviamo). Ma ci sono anche gli oli marocchini e questo è un po' più difficile da spiegare (vero Salvini?). Chiudo questa lunga digressione continuo dicendo che le nostre nonne sapevano bene come per friggere sia migliore l'olio di semi di arachide, che ha un pnto di fumo molto maggiore, piuttosto che il tanto decantato olio di oliva extravergine (evo per gli amici) che va bene invece per condire a freddo.